308 L'Albania e l'opera di G. Ve Rada sottoposto dal sergente al martirio di un punteruolo applicato alla fossetta della gola, ne fu tanto indispettito che, quando rientrò nella caserma, uccise a colpi di fucile nove soldati e poi rifugiossi presso il principe de’ Mirditi, donde Dod Gijegga, un rinnegato albanese, lusingando il principe che l’ospitava, lo trasse in prigione, e, contro la fede data, l’uccise; Ciò che diede origine a una sollevazione de’ Mirditi e conseguentemente a una spedizione turca contro il principe de’ Mirditi, che fu vinto, ucciso e alla cui vendetta il figlio Giovanni immolò l’infame traditore Dod. Purtroppo è così, ma egli spera un’interna trasformazione dell' Impero Ottomano, che si compirà lentamente e pacificamente, per opera delle potenze europee. Per il presente gli Albanesi antepongono il Governo turco a qualsiasi potenza straniera, nò pensano a uno stato libero e indipendente con un re albanese. L’alterezza delle case magnatizie albanesi non tollererebbe che una casa domini sulle altre, e la religione diversa non lascerebbe tranquillo il cristiano sotto un principe musulmano, nè il musulmano sotto un principe cristiano quando l’uno e l’altro non fossero mandatarii della Porta. I nobili Albanesi hanno un’alta idea di superiorità sulle famiglie nuove. Prenk Blb Doda, principe de’Mirditi, che molti designerebbero come signore dell’Albania, perchè ritenuto discendente di Skan-derbeg, opponeva che in Albania esistono famiglie nobili quanto e più della sua, sulle quali non solo non sarebbe giusto il dominio suo, ma pericoloso, perchè esse si ribellerebbero e rinnoverebbero quelle guerre intestine, che accompagnarono la vita bellicosa di Skanderbeg. IV. Un nemico dell’Albania è il Montenegro, il quale spalleggiato dalla Russia, sua padrona, tende a saziare i suoi appetiti espansionisti e la sua vanità, che par persona a