Cap. XIX — Fiàmuri Arbèril 335 denza a prezzo di sangue. Tutti i popoli suggellarono col sangue la conquista del loro riscatto, e sono degni di somma compassione quelli che aspettano il loro risorgimento dalle mani altrui e lo chiedono supplicanti alla diplomazia. Chi non si crea, con la propria virtù, la propria libertà, dice lo storico Livio, non è degno di essa. Gli Albanesi la creino adunque perchè hanno qualità e attitudini meravigliose in guerra, e quanto alle opere di pace essi non sono da meno de’ Serbi, de’ Bulgari e de’ Rumeni, che il governo ottomano avea imbarbariti e che ora, al soffio della libertà, vanno assurgendo a nazioni civili : prova ne sono gli Albanesi d’Italia, che, all’alito della civiltà, spiccarono altissimi voli. Ma fintantoché essi si lasceranno blandire dall’Austria e al tintinnio de suoi fiorini sacrificheranno l’onore e la libertà, resteranno sempre servi dello straniero. Pur troppo essi si son lasciati sempre sfuggire di mano tutte le belle occasioni. Nell’ insurrezione greca del 1821 divennero gli alleati incondizionati de’ Greci, che, ricostituitisi ad unità, li misconobbero; nella guerra turco-russa puntellarono la tirannide ottomana, e nella recente guerra turco-greca divennero i giannizzeri del loro signore: tre occasioni bellissime per affermarsi, chiedere e sostenere con le armi le proprie ragioni; tre belle occasioni lasciate cadere, con grave loro iattura. Ma la guerra che, a furia d’inchiostro, il nostro autore ha mosso con tanto nobile ardire alla Grecia, come fu utile cosi fu feconda. Tuttavia la Grecia non è uno Stato che mette paura agli Albanesi: pochi battaglioni la ridurrebbero al dovere, come han provato a Filippiades, nell’ultima guerra turco-greca. E Serbi e Montenegrini e Bulgari sanno anch’essi quanto e come pesi il braccio de’ discendenti de’ Pelasghi. L’Austria e la Turchia, ecco i veri nemici degli Albanesi. Contro di esse devono convergere i loro sforzi supremi, in un modo semplicissimo: ripudiare le carezze e gli adescamenti a base di fiorini dell’Austria, stampando