104 L'Albania e l'opera di G. De Rada sezioni non è commendevole, come non è neppur lodevole, per alcune liriche, la divisione in istrofe, della quale mancano le altre, tirate sullo stesso tipo. E neppure è approvabile la divisione in scene di qualche canto. La multe-plicita delle divisioni e de’ tipi di costruzione de’ canti o storie sono cause di disgregamento, di disarmonie e antinomie, che non conferiscono neppure all’ estetica esteriore. Anche un tenue legame esterno avrebbe giovato al legame interno, che l’attento e paziente lettore intravede tra quelle pagine. Evidentemente la causa di questa sconnessione è la mancanza del disegno. Il poeta compose le parti del poema in epoche diverse e tra loro molto lontane : solo posteriormente pensò di riunirle in un sol corpo : ma le suture artificiali erano troppo deboli e l’ediflzio esternamente riuscì abnorme, senza stile, o con questo solo stile, di non averne alcuno. Nè fan bella mostra le povere e non di rado inesatte note relegate in fine a ciascun libro o volume, che sono insufficienti e incomplete. Di esse le note linguistiche talora sono affatto erronee e difettose, non sì però che qualche volta non rivelino un ingegno acuto e una mente di larga cultura. VII. Ma pur troppo è mestieri appagarci di quel che il poeta ci ha dato. Perchè se egli fosse riuscito ad evitare tutte le dissonanze, che abbiamo fuggevolmente toccate, oggi-giorno la sua fama sarebbe durevolmente fermata e la gloria, che forse non gli negheranno i posteri, assicurata da un pezzo e senza contrasti, piena e serena. In questo poema la storia dell’Albania nel secolo X?, cioè nel suo periodo più epico, è disegnata a tocchi larghi e magnifici, con tinte piene e severe, con crudezze cupe e tragiche. È un popolo di leoni, che lotta con indo-mabil vigore contro il Turco, a cui contende palmo a pai-