08 VAlbania e l'opera di G. De Rada Fuori della vita reale, nella incarnazione artistica dì un’idea, che idoleggia, la quale è il fato, che percuote colui, che, nato da gente per bene, tiene in dispregio i costumi della patria e indulge allo straniero, raggiunge le vette del sublime. Il protagonista di un canto (XIII) è un giovine signore, che, contro i costumi della patria e i consigli del padre, ripose il suo cuore in una vergine ottomana, che poi gli tolse il suo amore per donarlo a un rivale. Egli parte e lungo la via s’abbatte al cavallo di suo padre con la spada pendente dall’arcione e il padre disteso per terra, lordo di sangue e polvere, trafitto e ucciso, solo e abbandonato, in mezzo ad una campagna vasta, estuante, assordata dai zirli delle cicale, con solo testimone il sole ! Fatto di marmo, avviossi verso il mare, che azzurreggiava lontano, tra’ colli, e apparve, da un masso aereo, sulle acque sottostanti, solcate da mobili barche piene di sole, superbe di salsedine acre: guardò, vuotato di pensieri la mente, ricordò la sorella giovane e non maritata e but-tossi e sparve tra le onde. Le immagini sono ciò che di più squisito possa vantare qualsiasi letteratura, e se ne togli la biblica, in nessuna v’è traccia di sì incantevoli pensieri. “ La terra muta quercia ed acqua nuova s’inazzurra nel mare , sono due idee che denotano un lungo elasso di tempo, vere e novissime. Il cielo è azzurro e ridente come un prato di fiori di lino, commossi e frammisti dall’aura, e la gioia dell’amante è pari a quella che prova la vergine, la quale, palpando il seno, s’accorge che le s’intumidiscon le mammelle. Le fanciulle “ parean quattro bionde e mature spiche „ ; l’amante è “ cipresso tra’ signori „ e i suoi occhi sono “ occhi d’oliva t ; il giovane crede a sè dicevole una capanna ventilata, dai cui sdrusciti fianchi trapare la costa pallida ed il fiume, con in seno ad essa la bella, e, felice, riposa quale pernice al nido e dimora gradito alla città “ come il vino e il pane nella mensa e come l’uomo in terra con