Gap. XIX — Fiàmuri Arberit 311 Stato arlecchino. Non è a credere che l’Austria voglia inimicarsi la Sublime Porta; ma non è a tacere che essa esercita un’ azione assidua e costante nelle terre albanesi. È notevole il fatto che perfino Gustavo Meyer, che è uno scienziato, si presti alle basse manovre dell’Austria. Egli scrive che, nel suoi viaggi in Albania, gli fa presentato un memorandum, ove si faceano voti per l’annessione dell’Albania all’Austria. Quest’annessione, dice il Meyer, dovrebbe essere temporanea e come un periodo di transizione dallo stato semibarbaro, in cui giace l’Albania, ad uno stato di civile progresso. L’Austria dovrebbe apprestare ad essa i benefizi di un assetto sociale durevole, additarle la via al vivere civile e al sapere, dipoi lasciarla libera e signora di sè. Il De Rada insorge con tutta la veemenza di un giovine patriota: “ Chi sono, egli domanda al Meyer, questi che chiedono all’Austria, e donde? E con che disegno il professore di Gratz assume le veci di questa (Austria) e quelli (?) concede?.... La Shjiperia, in distretta, si volge non all’ Austria, non all’ Italia o a chicchessia, le cui armi le mutassero basto. Essa si volge e domanda a’ figli suoi, sparsi per la Rumania, per l’Egitto, ecc., e soprammodo ha fede e spera nelle sue colonie d’Italia „ (1) E difatti il Meyer aggiunge: “ È difficile però che la nostra missione debba consistere nel far da maestri di scuola temporanei alle nazioni straniere finché queste escano di tutela! „ Per modo che il periodo di transizione dovrebbe mutarsi, come pur troppo è avvenuto della Bosnia e del-l’Erzegovina, in soggezione definitiva all’Austria. Già il Diefenbach si affretta a chiamare Òsteralbanien l’Albania settentrionale ! (2) Qui vidi capere capiat. (1) Fiàmuri, III, 6, II, not. (2) Fólherhunde Osteuropas, Ester band, II».