40 L'Albania e l'opera dì 0. De Rada do della nazione albanese. Scossero la testa a quel grido gli Albanesi, e la diplomazia europea sogguardò e vide ohe una nuova questione politica era nata. Nella biblioteca di questa rivista pubblicò, oltre alle traduzioni albanesi di alcune poesie di Giuseppina di Kuorr e di Herman Bucholtz, una seconda edizione delle Rapsodie e La caduta della Reggia d’Albania, che sceverava dal poema dello Skanderbeg. Già qualche anno prima a-veva pubblicato il quinto ed ultimo libro di questo poema, che, secondo un primitivo disegno, dovea comprendere dieci libri e che, secondo un nuovo criterio, fu troncato con grande iattura d’ogni unità ed armonico organismo. Nel 1896 il Fiàmuri, per mancanza di mezzi, dovè ripiegare l’onorata bandiera, che issò in Pallagorìo il giornale la Nazione Albanese, il quale ereditò il programma del Fiàmuri. Ma egli seguitò a svolgere la sua azione in prò dell’Albania in questo giornale e nella Nuova Albania, che, sostenuto da un comitato di signori albanesi, iniziò nel 1898 a Napoli le sue pubblicazioni con programma ostile alla Turchia, pubblicando articoli politici e letterarii, articoli che’, se non avevan più l’impronta dell’attualità per effetto della nuova fase, in cui era entrata la questione albanese, avevano il merito dell’autorità di cotanto uomo. Il periodo che si svolge dal 1890 al 1900 fu il decennio più fecondo della sua vita, sebbene egli entrasse ormai nell’età della decrepitezza. Nel 1882 andò a Roma a perorare innanzi al Ministero dell’istruzione la restituzione al Collegio della cattedra albanese. Il ministro Boselli, che a un sentimento di alta idealità italiana (ignota in generale ai governanti d’Italia e segnatamente agli uomini che presiedettero e presiedono alle cose della Minerva) congiungeva rettitudine di animo e vastità di dottrina, accolse colle più schiette manifestazioni di rispetto e di stima il vecchio patriota, e ordinò la reintegrazione della cattedra nel Collegio albanese, che fu nuovamente conferita al venerando poeta come al suo autore naturale.