Cap. V — L' “ Albania , 79 Anmaria Cominiàte è una novella poetica, che si svolge in un largo teatro, in Càttaro, nell’ Alta Albania, sopra mare e in Napoli. Vi si racconta la storia di Anmaria, Cominiàte della casa di Andrea Thópia Gulèmi Comnèno, duca di Céttaro secondo il poeta e lo storico Sismondi, della meridionale Albania secondo l’Hammer, e propriamente dell’Acroceraunia (3). Presa e bruciata Càttaro dai Turchi, non ostante la difesa degli Albanesi e de’ Veneziani, e reintegrata la vittoria albanese per opera di Bósdare e Vla-dèni, signore di Delvlno, Anmaria, divenuta sposa dell’ammiraglio veneziano Venieri, separandosi dalla sorella Dèlia, parte con la nutrice Blena e con lo sposo per Napoli. L’ammiraglio a Napoli partecipa ad una festa della regina Giovanna II, dove trova, con sua sorpresa, Garentina, patrizia veneziana, già sua amante e da lui tradita. La regina e la patrizia veneziana visitano la nave ammiraglia di Venieri, e, alla vista di Anmaria, restano prese di meraviglia dinanzi alla superba bellezza della pricipessa albanese. Dipoi risuonano le sale reali un’altra volta di suoni e canti: Venieri e Anmaria sono presenti. La signora albanese intravede che Venieri, il quale avea dato la fede coniugale a Garentina, l’avea ingannata, ma non prevedeva, nè il poeta ce lo racconta, la tenebrosa macchinazione, che nella reggia si preparava contro di lei. Invitata a corte fu fatta precipitare nel mare. La Notte di Natale narra di Dèlia, sorella di Anmaria, e dei suoi miseri casi. Vedovata del marito Vladèni, la notte di Natale, mena la flgliuoletta Adine in una sala chiusa a tutti e misteriosa. Ivi la signora va mostrando alla figlia i quadri che ornano le pareti. Qui le discopre il ritratto della sventurata Anmaria, là il quadro raffigurante Skanderbeg morto e disteso in una mensola marmorea entro la chiesa, alla cui porta sta ritto Vladèni, (3) Stier, Hieroyml De Rada, Carmina quinque, p. 7.