CAP. XXII. Girolamo De Rada e il risorgimento dell’Albania. i. Questa è l’opera del grande albanese. Varia, vasta, complessa, multiforme, essa è stata ispirata e sorretta da un magnifico ideale, nutrita ed allevata da uno spiro di genio, che ruppe ostacoli e superò resistenze, di fronte a cui forze men poderose sarebbero cadute infrante e rimaste impotenti ed inani. Per tutta quest’opera alita un sentimento caldo e santo, che sgorga abbondante e fluente, come da sana, perenne fonte, cui benedisse un Dio ; il sentimento della patria adorata, che egli pose in cima de’suoi magni pensieri. Eppure l’opera sua non è narrata in tutta la sua compiutezza, in tutti i 'suoi contorni, in tutte le sue pieghe delicate e segrete. Opera altamente civile fu la custodia e la difesa gagliarda del patrio istituto, che irraggia il suo sapere e i suoi liberi sensi nelle operose lontane e vicine colonie, e che sostiene la bandiera nazionale, agitata da venti contrarii, contro il mondo intero. Quell’ istituto, palladio delle sorti della gente albanese, diventato, per lo sgoverno di animi perversi, il paese delia cuccagna d’un branco di famelici connazionali, vide, per un momento, la propria decapitazione nell’improvvido consiglio del Governo di trasferirlo dal luogo, ove avea vissuto una