Cap. XIX — Fiàmuri Arberil 317 L’azione politica della Grecia si sviluppava parallela e concorde con l’azione scolastica e linguistica. La Grecia agogna, come scriveva il Kpdvos ’A&ijvattov, riportato dalla Gazzetta di Mondavi (1), l’Epiro e la Macedonia, terre antiche degli Elleni. Ma nè 1’una nè l’altra sono greche: di quelle terre tre parti degli abitanti sono Albanesi, misti a un numero esiguo di Slavi ; un quarto è di Greci, come appare dallo studio di Wassa pascià, governatore del Libano, dalla relazione del console italiano, E. De Guberna-tis, dalle lettere che il Canini pubblicò sul giornale V Adriatico intorno la questione balcanica e dal suo studio L'Epiro e V Albania. Il popolo albanese non appartiene alla famiglia ellenica, come credono i cerretani greci. E se essa pretende riunire sotto il suo scettro, come va blaterando, i Greci d’Albania, perchè l’Albania, e per essa la Turchia, non dovrebbe ugualmente riunire sotto di sè gli Albanesi della Grecia? l.a Confederazione Orientale annunzia che a Skiernewitz si concordò lo sbranamento dell’Albania tra l’Austria, Serbia e Grecia: da Argirocastro a Scutari, Serbia ; dallo Strimene a Salonicco, Austria ; da Argirocastro al golfo d’Arta, Grecia. Essa, adunque, è rea confessa. Per conseguire i suoi intenti, la Grecia si sbracciò a tutto potere, fornicando con gli Slavi, i Bulgari e Turchi, che furono con lei conniventi nel disegno spietato di cancellare nella Macedonia e nell’Epiro le traccie della lingua albanese, ed assoldando i mercenarii della stampa, lo Cham-piomont, per esempio, che in un libro, gravido di menzogne, bandì il verbo greco. Ma esso, insieme alle sue male arti, non ebbe potere di creare in Europa un’ opinione favorevole a’ pretesi suoi diritti sull’Epiro e l’Albania, che furono confutati dal Canini nel suo libro la Questione Balcanica. Nè miglior fortuna ebbe la Confederazione Orientale, che fu diabolica incarnazione della sua mente bugiarda. (I) Fiàmuri, ir, 9, il.