138 L'Albania e l'opera di G. De Rada verso la profanerebbe. Ma il poeta non dimentica che il primo amore nelle anime passionali non muore mai. Nella festa degli sponsali di Skanderbeg ecco i due antichi a-manti l’uno a fronte dell’altro, ecco Seraflna presentata a Bósdare per danzare. Si risveglia l’affetto represso e ne’ due giovani il turbamento che vien dalla gioia, se non sospinse più volte i loro occhi, scolorò i loro visi e intorpidì le loro membra. Il tratto è una delizia dell’arte, perchè riverbera un lato delicatissimo del cuore umano: “ Colui ristette, bianco di contento, siccome una cera ; colei, affisatolo appena, lenta lenta come intorpidita, si mosse: il giovane felice perchè la sorte un’ora sola l’aveva raccolta sotto l’ombra sua „. Ma pi’esto torna principessa di Zadrì-ma. Ai clamori che il marito e Bósdare, tratti i brandi, stavan di fronte, si slancia e con patrizio decoro rimprovera agli Albanesi della Bassa Albania i loro rancori e le loro discordie, e con lo sposo abbandona la festa. Palpita la vita umana nella scena efflgiante la morte del suo minor figliuolo, scena senza artifizii e domestica nella nudità della successione de’ fatti, che spiran le an-goscie materne. Io non so se la situazione difficile e delicata è vinta; dinanzi a scene simili restiamo nel nostro giudizio perplessi, forse anche nei capolavori de’ grandi. La pazzia di Re Lear assorbe il nostro spirito, e il vegliardo re d’Inghilterra, percosso negli affetti più umani, quando compare coronato di fiori e insanisce, c’immette il dubbio ansioso se i suoi atti e le sue parole sian rischiarati dalla coscienza e se in essi smarrisca la ragione: tanta è la verità di essi, tanto il disegno sobrio e preciso. Ma Shakespeare c’inchioda, ci rende immoti; la nostra vita intima per un istante s’arresta e tace fino il respiro. Il De Rada parimenti drammatizza la scena, il dialogo diventa rapido, le angustie s’incalzano, le donne s’affollano, i rimedi acce-leran la fine : la morte arriva imperiosa, indeclinabile, col suo fiato gelato. Ma non scende una lacrima dal nostro ci-