Cap. XVII — Scritti filologici 273 nare perennareque commode liceret. Neppure accettabile, a mio avviso, è l’etimologia del Mommsen secondo cui Anna Cartaginese, annegatasi nel fiume Numicio, veniva, nella metà di marzo, venerata come amnis perennis, sulle sponde de’ fiumi (1). Jupiter Elicius. — Elicius nasce dall’alb. ilik, malvagio, secondo l’A., che riconnette questo attributo con Giove ctonio di Ovidio, dalla terribile vista. — Pare più ragionevole il farlo derivare da elido, cioè, Giove che trae fulmini. Cfr. Varrone : Elicli Iovis ab elidendo (2) e il ZsOs xaTcup*n){. Diana. — Dall’alb. di, due e àna, parte, perchè la luna mostra due facce: si confronti il detto: Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna mancante (!) (3) — Diana potrebbe trarre la sua etimologia dalla lingua albanese per la svia duplice funzione di dea della luna e dell’inferno (Hecate: la terza funzione di dea della caccia sotto il nome particolare di 'Apisut; è posteriore). Ma qui è necessario avvertire che Diana, come saviamente notava anche Varrone, si vuole ricongiungere a Janus, dio del tempo, concezione tutta naturalistica, significante il levare e il tramontar del sole (cfr. Orazio: Alme sol, curru nitido diem qui promis et celas). Il nome si deve ragionevolmente ricondurre a un preclassico Dianus. Difatti Janus appare anche quale dio del sole e come tale era invocato ogni mattina dai sacerdoti col titolo di matutinus e contrapposto a Jana, dea della luna, che non è se non Diana. Nigidio Figulo riconnetteva, senz’altro, Janus a Dianus, che era il mascolino di Diana, ossia la luna. L’etimologia pare che debba trarsi da dius e dium, dalla radice sanscrita div-, luce. (1) Mommsen, Unterit. Dial., p. 238. (2) Varr., I, 6, 94. (3) Nota dell’A. in risposta alla critica del Buchollz, nell’opuscolo G. De Rada, relasgl e Albanesi. Marchianò. VAlbania e l’opera di G. De Rada 18