CAP. XII. Sofonisba (l). i. L’ultima opera poetica del De Rada è la Sofonisba, tragedia redatta in prosa italiana; l’ultima per rispetto alla concezione e al disegno, poiché la Serafina Thópia per parlar esattamente, subì dei rimaneggiamenti anche dopo la pubblicazione della Sofonisba divenendo lo Specchio di liviano Transito, e la Caduta della Reggia d'Albania, che anche apparve alcuni anni dopo, è un estratto dello Skanderbeg. Veramente se si tien conto del fatto che il primo nucleo di questa tragedia erano i Numidi, anch’essa andrebbe collocata tra le opere letterarie del primo periodo del poeta, poiché i Numidi furono pubblicati nel 1845 (2). Ma poiché la Sofonisba è un’opera che rientra in un diverso genere letterario, e d’altra parte i Numidi non ne costituiscono se non il fondo primitivo, che nella Sofonisba fu del tutto rifatto, ci pare che essa trovi qui il suo posto conveniente. Fu scritta, in origine, in albanese, come può raccogliersi da una nota apposta appiè di pagina alla traduzione di un lungo articolo di E. Bucholtz, ove questa tragedia è tolta in esame (3), dall’allusione, che il poeta vi fa nella dedica e da una lettera dell’autore comparsa nel giornale La Nazione (1) Sofonisba, dramma storico di Girolamo De Rada, Napoli, 1892. (2) I Numidi sono stati per me irreperibili. (3) Sofonisba, dramma storico di 0. De Rada, estratto dalla Rivista dalla Slampa Estera di Berlino, tradotto da E. R., p. II.