10 Introduzione decrepito, sepolto nella solitudine e nell’oblìo, e che quasi domanda (è doloroso il dirlo) il pane, che egli stesso sottrasse alla sua vecchiaia, è la commovente figura dell’antico vate, del venerando poeta, che, protendendo le scarne mani, in atto pietoso, si quereli: Itale genti, che per via passate, Deh, vi punga pietà: siate cortesi Al poeta mendico ! IV. La mole di questo volume trarrà dai polmoni di quelli che vi getteranno uno sguardo fuggevole, ma pur pensoso, più d’una esclamazione di meraviglia e forse più d’un e-pifonema, trovando il ponderoso libro affatto sproporzionato ad illustrare un uomo quasi sconosciuto. A parte il loopolo generoso, che l’occupa tutto e a servizio del quale è stato principalmente composto, l’opera del De Rada è, non mi perito di dirlo, di un’ importanza straordinaria. O che essa si riguardi nel rispetto patriottico e poetico, o in quello scientifico e politico, l’azione di essa avrà nel mondo moderno una ripercussione che, per ora, si perde nella lontananza di tempi, ma i cui effetti incominciano ad apparire visibili e fecondi. L’opera sua patriottica è la rigenerazione di un popolo, cui esso, come per scossa elettrica, destò dalla propria inconsapevolezza, avviandolo al cammino, che gli segna il diritto delle genti. L’opera poetica, per quanto gravi siano gli errori d’indole formale, che turbano la piena visione dell’arte, ha tanta originalità e tanta potenza, che imprimerà un’orma la quale forse non morrà. Nè mi par dubbia l’azione dell’opera sua linguistica, che, sebbene eseguita senza la rigidezza de’ metodi scientifici, ha dato prova della sua efficacia nel rinnovamento della glottologia albanese, la quale ormai occupa le menti più elette, che si travagliano nel campo della storia del