112 L'Albania e l'opera di G-. De Rada il poeta, la figura muliebre moderna più perfetta, una delle donne più umane di quanti hanno creato poeti, più squisitamente cesellata, dove il disegno è vinto dal lavoro e il lavoro dall’aristocrazia del pensiero. È possente Dante, quando, nella Francesca da Rimini, dice : “ La bocca mi baciò tutta tremante — Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo innante „. È possente il poeta albanese, sebbene con movimento drammatico meno celere e meno incalzante e con commozione meno intensa, quando il Giacoviòta, dopoché ebbe udito che la bella signora andava sposa non a lui ma a un nobile conte, finito in fretta il mirabil ritratto di lei, innamorato dell’opera sua, raffigurante Gavrlla, si piega e le bacia la lunga mano, mentre lei, la principessa, chiusa per il dolore da lungo tempo a’ suoi guardi, appare improvvisa alla soglia della stanza, ritta, mestissima, mirante lui nel bacio ardente dell’arte e dell’amore. “ La mattina mi levai e finii il suo ritratto. L’avevo effigiata surgente dal mare, con gli occhi aureo-cilestri, che ella si stringeva lievemente, per la salsedine, nell’atto che l’acqua le si affondava in seni sotto l’ombelico, ed era per lasciarla discoverta e ignuda, l’acqua, che da dietro, gonfiata come monte, le si arrovesciava sopra li omeri e, circondandola immensa, da qua e da là, come se volesse annegarla, imbiancavala dalla paura, siccome bianca me l’a-vea fatta la mestizia, ed io perciò le volea bene. La finii, e le baciai la lunga mano L’amore è soave, placido e mite ma spesso potente: raggi di luce fosca vibran dagli sguardi scintillanti, palpiti furenti scuoton le fibre, come urti brutali. L’amante s’avvede che la sua donna gli è contesa. Il rivale, dalla finestra di fronte, alla donzella, che a lui rivolse gli occhi, significò il suo amore, mentre costei gli sbattea le battenti sul viso : “ Io sorrisi, dice il poeta con amarezza ineffabile, e poi entrai dentro, fulminato, miserrimo „.