Cap. V — L’ “ Albania „ 88' Campeador. L’uno e l’altro personaggio passavano nella niente de’ contemporanei di Virgilio e dell’ignoto autore del poema spagnuolo come coevi agli avvenimenti che costituiscono lo scheletro di due poemi. Ma posto anche che ciò non sia, non so che gusto c’è ad imitare dai grandi i difetti. Una nota caratteristica, che comincia a delinearsi fin dalle canzoni aggiuntive del Milosào, è in questi canti la mancanza di ogni movimento, difetto che poi sopraffece quasi tutte le creazioni del poeta. L’analisi psicologica che, sobria e opportuna, costituisce uno de’ primi elementi dell’arte, e che è infrequente o rapida nei grandi poeti, diviene qui ridondante e fastidiosa, principalmente quando si sottilizza e filosofeggia : ogni interesse è crudamente soppresso e l’animo si liquefà allo stillicidio perenne del sentimento. Il poeta, nella sua Autobiologia riconosce quest’ indirizzo, che, non contenuto nei termini della moderazione e della convenienza, diviene falso e crea una scuola letteraria ed estetica morbosa. Ei dice che la passione languente di quegli anni, giovata dallo stile allora in moda, lo fei’mava di preferenza a’rilievi dell’uomo e della natura, con dànno AeWallure espedita dell’azione. “ E comparvero (i canti) notevoli, e’ soggiunge, per una ridondanza di pensieri, d’immagini e di sentimenti, propria a Shakespeare, mancante però nel dramma di quel sommo, comechè improntati dal calore del mezzodì „ (1). Ma la ridondanza e sopratutto la frequenza (e qui si tratta più di questa che di quella) produce il caricato, che non è, certamente, un elemento d’arte e di bellezza, massime quando essa degeneri in sottigliezze e apoftegmi, che la mente, tratta dall’ansia dell’interesse, rifiuta di contemplare. Di qui nasce, io m’avviso, la poca fortuna del romanzo psi- (1) Autob., Per. Ili, p. 19.