Gap. Ili — Il “ Milosào „ 59 testo albanese v’è la traduzione italiana. La stampa è nitida e corretta ma le negligenze non mancano. La seconda edizione (1), apparsa undici anni dopo, è accresciuta di sette canti, intercalati variamente. Contiene anch’essa l’epigrafe di Pindaro, ma è soppressa la dedica e alla prefazione è sostituita in italiano una preghiera alla Vergine. Anche l’avvertimento è soppresso e ad esso sostituito un brano estratto dalla Grammatica albanese, di Camillo De Rada, che non apparve mai per le stampe. Le note sono più abbondanti, ma accantonate in fine del volumetto. Di nuovo v’è la data in capo a ciascun canto, in modo che per essa .nasca un ordine cronologico, come v’è uno psicologico. Il libro si chiude con una lettera di La-martine all’autore. L’edizione è corretta e la stampa ragguardevole. Non solo il numero de’ canti qui è cresciuto, ma interi canti sono rifatti. Inoltre a’ tre cosidetti versi della prima edizione, parte modificati e parte mantenuti integralmente, altri sono aggiunti, ne’ quali è notevole questo, che v’appare, sebbene di rado, la rima e una certa tendenza ad unire i versi in copie e stabilire tra due versi delle dissonanze vocaliche con finale lunga. La terza edizione fu fatta ventisei anni dopo, in una povera e assai cattiva tipografìa (2). Quivi è soppressa l’epigrafe di Pindaro e sostituita con una albanese (Gli occhi di lei mille ducati, le gote altrettanto, Vcmima poi tutto un mondo) : è mantenuta la preghiera alla Vergine, aggiunta una lettera delFautore al padre, estratta da un’altra edizione, soppressa dalla censura nel 1840. Fan séguito alcune poche avvertenze intorno all’alfabeto, indi il poema, cui chiude la nota lettera di Lamartine. La stampa, la carta, il for- (1) Poesie Albanesi del secolo XV. Canti di Milosào, figlio del Despola di Seùtari, di Girolamo De Rada. — Napoli, Guttemberg, 1836. (2) Poesie Albanesi di Girolamo de Rada, voi. I, Canti di Milosào. — Corigliano Calabro, Tipografia Albanese, 1873.