Cap. XVII — Scritti filologici 249 lastico 1892-1893, che fu l’anno in cui quella scuola venne fondata dal governo italiano. Via via che esse si tenevano, venivano pubblicate in fogli separati e diffuse per le colonie, la madre-patria e l’estero, perchè lo scopo dell’autore era quello di creare un’opinione pubblica su la questione albanese, elevare gli animi allo studio delle origini della sua nazione a richiamare comecchessia su la sua patria l’attenzione de’dotti. Costano di una prefazione e di quattro conferenze, ove, con nuovo ordine, nuova distribuzione di materia e nuovi argomenti, conferma e rassoda i suoi principi intorno l’origine pelasga degli Albanesi. In questo scritto, dopo aver accennato allo stato in cui presentemente si trova la nazione e la lingua albanese e al risveglio degli studi, che tendono a porre l’Albania e la sua lingua in discussione, in modo da rilevarsi chiaramente che uno spiro divino, come enfaticamente si esprime l’autore, trascorra le cime dell’albero nazionale, respinge l’affermazione di Gustavo Meyer, che identifica gli Albanesi cogli Illirii, e sostiene che gli Albanesi, secondo ci riferisce la tradizione, sono di schiatta frigia e quindi pelasga, venuti nell’ Illiria con Bardano ed Antenore. Crede fermamente a questa discendenza ed appoggia la sua fede a due argomenti, la tradizione e l’affinità degli Albanesi coi Traci, Troiani e Romani, della quale sono documento, ei dice, nomi storici e mitologici greci e latini, che hanno la loro spiegazione in essa lingua. Gli Albanesi sono Pe-lasghi, afferma l’autore, perchè i nomi delle loro divinità, segnatamente, s’interpretano con la loro lingua, e lo stesso nome Pelasgia è albanese. Quanto alla tradizione è noto che gli scrittori greci ci hanno tramandato la notizia che tutta la regione che si distende dal Nesto all'Adriatico, era abitata in antico da un solo popolo, che era il Macedone, e i Macedoni non erano che Albanesi. Anche i costumi dei moderni Albanesi coincidono con quelli dei Macedoni, evidentemente di origine pelasga.