Cap. VII — Lo “ Specchio di Umano Transito „ 141 dinanzi flschiante, poco mancò non la balzasse di sella. Un giovane signore, Radavàne, afferrò il freno e per mezzo i compagni, disposti in riga ai due lati della via, passolla altera e nel chinarsi che ella fece per raccogliere dalle sue mani il ferro, colui le susurrò : “ Oh, senza di te non posso vivere! „ Vibra la corda dell’amore con suono tenero e soave anche quando Radavàne torna la prima volta vincitore de’ Turchi. Egli le offre la sua fede nuziale, contro cui ella oppone la fede divina, alla quale Radavàne, con baldanza e incoscienza che gli detta l’amore, antepone la giocondità della vita. E tuttavia la vergine, in uno slancio avido di voluttà, con mano tremente si sciolse il cinto e gliel donò dicendo: “ — Questo, compagno della mia persona, avvinci alla spada, che portò salute. — Aureo 10 passò sull’omero il felice guerriero e attorno al fianco annodollo all’elsa della spada e spinse avanti il cavallo rumoroso nelle ferrate zampe „. I dolori di Paralle, che comincian da indi a poco, sono come incisioni profonde e crude, che recidon le vene del cuore. Il poeta, dominato e vinto dal suo pietismo, con ferocia felina, strazia lentamente quel povero cuore. Ella è un’anima, che si liquefà delle ferite dei dardi, che il corruccio divino lè avventa spietato, e, come Niobe diventa sasso e spreme dagli occhi lacrime eterne, ella è un essere che spreme sangue perenne dal cuore, divenuto uno stillicidio infocato. Per lei 11 mondo è spento, spento l’onore in faccia alle genti: con la vista paurosa di una condanna, incolpata di un delitto, tradita nell’amore, disegna di morire. Nel giardino guarda, segnata di lacrime, il cielo e le nubi che passano, segni della vita gioconda e che permane imperitura, ma che a lei dovea spegnersi come un nulla. “ Nuvole bianche spingeva l’aure verso l’oriente, le stelle le scontravano avviate all’occidente, scena di teatro incomprensibile al nulla di lei. Che, surta in piedi: — Siamo, stelle, fra noi, disse, estranee e nate lontano. Dove io era prima che mi