Gap. I — Vita 49 Questa sua azione gli procurò molti dispiaceri. Accenno fra i tanti, per brevità, ad un solo, che è consacrato in una nota del III Periodo della sua Autobiologia. Il senatore F. Sprovieri nel novembre del 1898 domandava al Consiglio Comunale di S. Demetrio il censimento di un comprensorio di terreno, appartenente al territorio di Macchia. Egli, Consigliere Comunale, rilevò che non era nelle facoltà del Consiglio di alienare quel territorio, e il Consiglio respinse la domanda. Il Senatoi’e minacciò di vendicarsi col fargli chiudere la scuola albanese, ed eccitò la Prefettura a mandare al Comune un Commissario per risolvere alcune pendenze. Ma il Sindaco, V. Chiodi, un carattere all’antica, rispose seccamente che il Comune non avea pendenze di sorta da regolare con nessuno. Lo Sprovieri allora, invelenito, denunziò alcuni Consiglieri, che erano insegnanti nel Collegio albanese, al Ministero degli Interni, d’incompatibilità, ed ottenne anche che si désse ordine al Tenente de’Carabinieri di Rossano d’inquirere su tre carichi fatti al De Rada, cioè, che egli trascurava la scuola; che questa era senza scolari; che era affidata a un borbonico. Il tenente interrogò due cittadini di Macchia. “ Che seppe egli di me, scrive addolorato il De Rada, saper non volli, compreso della indegnità del senatore garibaldino, che, elevato per sostenere la legge e garen-tire lo Stato, discende ad atti rei contro un Comune, che si rifiutò di violar la legge per saziare la fame di lui con l’avere de’ suoi poveri „. Della minaccia relativa alla chiusura della scuola il De Rada non si commosse, perchè la sua, egli diceva, non era una scuola elementare, ma una scuola donata dalla magnanimità d’Italia alla colonia albanese, per conservarle la lingua e la fede, istituita prima nel collegio albanese, donde, per l’ingerenza del papa, che ne reclamò al governo la chiusura, era stata trasferita a S. Demetrio, scuola che oggi sostiene, dice il De Rada, “ l’effetto delle mie lezioni, che, stampate, raggiun-Marchianò. L’Albania e l'opera di G. De Rada 4