Cap. I — Vita 45 stica generale indo-europea e lingue paleo-ìtalìclie. Un valoroso stuolo di albanologi e albanofili italiani e stranieri gli faceva corona, tra cui ricordiamo le personalità più spiccate, Ascoli, Comparetti, Baldacci, De Gubernatls, Has-sert, prof, dell’ Università di Tubinga, Urecchia, professore dell’Università di Bukarest, la baronessa di Knorr, A. Lorecchio, P. Camodeca. Nell’XI Sezione, Grecia ed Oriente, lesse una memoria sui caratteri della lingua albanese e suoi monumenti nell'età preistorica. Avea avuta la cattiva idea di far stampare in precedenza la memoria, ciò che suscitò rimostranze fra i congressisti, che vedevano violate le consuetudini più elementari dei Congressi scientifici. La memoria non fu, pur troppo, inserita negli Atti del Congresso. Ma il Congresso non fu senza risultati per gli Albanesi. Il Baldacci lesse (li Sezione) una monografia, Considerazioni etnografiche sul Montenegro, Albania ed Epiro, che riscosse applausi, mentre il Presidente Urecchia pronunziò parole assai benevoli per il popolo albanese. L’Has-sert, nella stessa II Sezione, mise in rilievo l’importanza del popolo albanese e propose la compilazione di un dizionario italo;albanese e un voto al Governo d’Italia per la istituzione di una cattedra all’istituto Orientale di Napoli, proposte che furono accolte ad unanimità. Anseimo Lorecchio nella XI Sezione propose che la Sezione si denominasse Albania, Grecia ed Oriente e nella II che gli organizzatori del futuro XIII Congresso trovassero modo di far posto all’Albania nelle Sezioni, e che si facesse voto al Governo ottomano di voler promuovere e proteggere le scuole nazionali in Albania, proposte che furono respinte dal presidente (Krumbaker), mentre fu presa in considerazione quella del Baldacci, fatta all’XI Sezione, che cioè il Congresso concretasse un programma di scavi nell’Albania. Fuori Congresso le acque dei Congressisti furono anche un po’ sommosse e turbate, poiché il De Guber-natis rimproverò al celebre Oppert la sua ostilità all’Al-