208 L'Albania e V opera di G. De Rada i letterati. Il Ruggiero (1) e il De Grazia (2) li vestirono dì veste poetica italiana, il Mango (3) ne discorse con affetto, Dora D’istria (4) con sentimento d’albanese e d’artista, lo Straticò (5) ne diede un lungo resoconto, e i linguisti, alemanni specialmente, li tolsero a fondamento de’ loro studi. Ma essi posseggono un altro gran pregio : son l’espressione più antica e genuina della nazionalità albanese, e, presso le genti, i messaggieri della vita di un popolo d’eroi, che anela al proprio riscatto. Isti sunt, par che dicano coll’Apocalisse, qui venerant de tribulatione magna ; e davvero son lo specchio limpido e terso delle loro dolorose fortune (6). (1) Ruggero, Saggi di Canti alb. volti in versi italiani. Cosenza, 1876. (2) De Grazia, op. cit. (3) Mango, Studi lelt.y p. 42. (4) Dora D’ Istria, La Nazionalità albanese, secondo i canti popolari. (5) Straticò, Lett. Alb., p. 57 e segg. Anche il Cassiani in un breve articolo nella Nazione Albanese (T, 22, 6) discorre di esse, però con molta incompetenza, vacuità é leggerezza. (6) Raccolsero canti popolari albanesi Francesco Avati di Macchia, Cesare Marini e Raffaele Lopez di S. Demetrio, Felice Staffa di Falconara, Giovanni Starnile di S. Giacomo, Angelo Basile di Piataci, Vincenzo Dorsa di Frascinelo, Guglielmo Tocci di S. Cosmo, Costantino Tocci di Vacca-rizzo, Demetrio Camarda di Piana dei Greci, già possessore della raccolta de 11’A vati, Alessandro Becci di S. Sofia e Giuseppe Schirò; tra gli stranieri il Rheinold, 1’Hecquard e il Iubany. Copiose poesie, parte popolari parte letterarie, va pubblicando la rivista di Bruxelles Albania, diretta dall’albanese Trank Spirobeg; letterarie la Nazione Albanese del Lorecchio e i giornali albanesi di Bucarest e Sofia. Anche nel Fiàmuri Arbérit, nella Bietta di Alessandria di Egitto di E. Mitko e nella Nuova Albania di Napoli si conservano saggi di poesia letteraria albanese.