50 L'Albania e l'opera di G. De Rada gon le colonie, ove hanno acceso, con lo studio della lingua nazionale, l’amore al proprio essere, che via via appresso alla madre-patria ora la commuove tutta ed auspica al suo risorgimento, a cui è conversa la culta Europa. E si desidera e spera che il Ministero dall’esile uditorio la trasferisca al Collegio Orientale di Napoli, ove la nobiltà de’ suoi scritti le assegna un posto „. Respinge poi fieramente la taccia di borbonico : “ L’accusa poi di borbonismo, scrive, è qualche cosa di miserabile e stupido, che non avrebbe riscontro. Così con mala creanza servile mossero contro me, cavaliere di S. Maurizio e Lazzaro ed onorato dalla distinta attenzione di S. M. l’augusta Regina d’Italia, quelli che mi esposero contro l’arme de’ carabinieri, operante contro la canaglia „ (1). Salvo la croce di S. Maurizio e Lazzaro egli non ebbe altre onorificenze. Solo la Società Albanese di Bukarest “ Diturìa „ lo elesse a Presidente onorario. Ma egli spregiò ogni grandezza ed ogni vacuità esteriore, che sono segni di vanità ed inettezza, quando non siano anche indice di animo perverso. Visse e vive patriarcalmente, di poco e con poco, rapito ne’ suoi studi, che l’hanno astratto dalle cure dell’azienda de’ suoi beni, i quali perciò andarono via via assottigliandosi per modo che oramai, per le forti spese incontrate nelle stampe e per gli assegnamenti dovuti fare a’ due figli, non gli avanza per vivere che l’esiguo stipendio della scuola. La più. gran parte del suo tempo ora la passa in campagna, in una vigna, che egli non si vergogna di coltivare, ove, negli anni meno senili, passava anche le notti, ricoverandosi in una erma casupola, da cui, la notte custodiva la vigna nereggiante di grappoli. Un povero letticciuolo, un tavolo, due sedie, una fioca lucerna e un fucile erano i compagni delle sue notti, e con essi il suo pensiero, irrequieto ed operoso. Sovente nelle fresche (I) Aulob., Per. II, p. 4, nota.