Cap. XIV — 1 poemi a la critica 209 Più solidi sono, tra gli stranieri, i giudizii di Dora D’Istria, Carnet e Bucholtz. La letterata cosmopolita fa delle opere del De Rada una critica sufficientemente larga e notevolmente fine e sapiente, e, pur mantenendosi sulle generali, riconosce nel De Rada un alto poeta e un intelletto potente, che si disegna, siccome ella scrive, nel cielo albanese come l’aurora della sua patria e del suo rinnovamento morale (1). Il Carnet, sebbene parta, rispetto all’essenza della poesia, da un punto di vista che a me pare inesatto, rompe la sua lancia (ed è forse l’unico cavaliere) in difesa del poeta, esaltando il disegno delle sue creazioni, comparando il Milosào all’ Aminta, e collocando il poeta albanese, per rispetto alla lingua, accanto all’unico Dante(2). Più notevole è, come abbiam osservato, 10 studio critico del Bucholtz intorno la Sofonisba, di cui alcune scene, a suo giudizio, rammentano Eschilo (3). A parte ciò che questa opinione potrebbe contenere di eccessivo e intemperante, piace la serietà del critico tedesco, 11 quale nel rendere ragione all’alto merito del poeta albanese, come tragediografo, supera perfino la nostra e 1’ altrui aspettativa. E non meno in evidenza debbono esser messi i giudizii del Tommaseo, del Cantù, del Parato e della Mélusine. “ L’ originalità, che io ci veggo in ombra, scrive l’illustre letterato dalmata, amerei che potessero sentirla tutti, e che a ciò li aiutasse la versione di lei (il poeta), indigesta (1) Do ha D* Istria. Les ccrivains albanais de t Italie meridionale nel-V Indipendance helleniqi/e, Atene, 1867, operetta tradotta in tedesco nella International Reme di Vienna, gennaio 1867. (2) Carnet, nelle Poesie Albanesi di G. De Rada, voi. VI, p. 185, estratto dalla Stampa di Napoli, ¡4 agosto 1878. (3) Bucholtz, Sofonisba, dramma storico di G. D. R., estratto dalla Rivista della Stampa Estera di Berlino e tradotta da E. R., Napoli, 1891. Marchiano. L'Albania e l'opera di G. De Rada 14