94 L'Albania e l'opera di G. De Rada poeti epici, perchè quivi le figure che hanno vita si staccano dall’Insieme. Pertanto l’ordine e l’armonia dell’insieme è da esigere pei singoli quadri. IV. Queste ragioni sono assai discutibili. Il poeta non do-vea attingere la forma delle sue creazioni dalla poesia popolare, perchè, rispetto alla forma, nulla hanno di comune la poesia popolare e l’epopea. L’esempio della poesia omerica non è citato a proposito. L’epica omerica trasse suo nascimento dall’antica poesia primitiva, che era una mistione di lirica ed epica, ov’era, appena latente, anche la forma drammatica; ma essa fu elaborata da una lunga serie di aedi, che la ordinarono ed idealizzarono, rendendola un corpo organico ed omogeneo con strati posteriori. È noto che l’elaborazione dell’ epica omerica continuò fino ad epoca tarda, fino al secolo VI, a cui appartiene il catalogo delle navi. Dall’ altro canto la critica ha in parte rigettato le conclusioni del Wolff e del Lachmann, che .X Iliade sia una serie di canzoni popolari, ed ha provato che il poema si è venuto formando ed ingrossando su un primitivo nucleo, che dovea essere un’Achilleide, a cui si sovrapposero strati posteriori. Non diversa è 1’origine dell’epica francese, che poggia su fondo popolare, tornita da poeti posteriori e resa organica da abili suture. Perfino l’epopea cavalleresca poggia su la sterminata congerie di canzoni popolari, amalgamate e congiunte fra loro con fine struttura e preordinamento. Rispetto alla triplice forma lirica, epica, drammatica insita alla poesia greca primitiva, essa è bensì conservata, a guisa di sottile ricamo, nella poesia omerica; ma la forma lirica e drammatica sono subordinate all’ epica e ad essa combinate con naturale legame e limpido coordinamento. E ciò non pertanto quella poesia non rappre-