56 L’Albania e l'opera di G. De Rada di quest’uomo. Segua il cammino ed incontrerà prati fioriti ed erbette molli, sorrisi da’ pulviscoli d’oro, dove nulla v’è che non gli ricrei la vista. D’altra parte la personalità di questo albanese è da riguardare da più lati: solo quando i diversi aspetti sien messi in luce, il poeta, lo scrittore, il pensatore, il filologo e il patriota, essa s’illuminerà armonicamente de’ tanti raggi in un unico foco, e balzerà compiuta e fornita, spirante venerazione ed amore. n. Girolamo De Rada esordì nella carriera letteraria con la cantica del Milosào, ma prima di esso avea già composto, ancor giovanetto e mentre era in collegio, VOdisse, che veramente non venne pubblicato se non nel 1845, quando la sua fama di poeta erasi affermata. L'Odisse, come appare dalla sua Autobiologia, è un poema in versi sciolti italiani su soggetto albanese. Fu composto a diciott’anni, in terza rima, sull’ispirazione di Dante e della Bassvilliana e posteriormente rifatto in versi sciolti. Quando, nelle prove di declamazione, alla scuola di Emanuele Bidèra, ove egli sul noto sonetto del Petrarca “ Levommi il mio pensiero „ ebbe un successo negativo, vi si presentò in una seconda prova colla recitazione di un passo di questo poema, fece maravigliare i presenti per la passione che vi mettea, per le immagini nuove e per il pensiero poderoso, in guisa che i versi parvero del Byron. La pubblicazione ne fu fatta, come abbiamo accennato, molto tardi, per opera di un giovane, Saverio Prato, figlio di un giudice di Lecce, che il fratello del poeta, Camillo, aveagli raccomandato nelle sue distrette, e a cui egli donò il manoscritto, che, dedicato alla moglie del ministro Santangelo, gli fruttò due-centocinquanta ducati. Il libro, oramai divenuto rarissimo, è stato per me irreperibile, e pertanto io nulla ho da aggiungere intorno ad esso. Dall’altro canto come frutto