Gap. XIX — Fiàmuri Arbiirit 319 teneva per la Grecia le fila di quella trama demoniaca e rinfacciava alla Grecia la vergogna, che il suo console di Mansurah (Egitto) avea fatto al sedicenne nipote di Nicola Nacio, violentandolo, e la vendetta che il giovane aveva fatto del proprio onore freddando il console nella pubblica piazza di Mansurah. Il martellare era continuo, feroce, formidabile. Cesare Cantù, che era legato al De Rada da vincoli di stima e di amicizia, memore dell’insurrezione greca del ’21 siriscosse a quel tempestar di colpi. “ Noi, scrisse al De Rada, breve e sdegnoso, fin dal '29, figuravamo l’Epiro-Giànnina unito alla Grecia, mentre non so figurarmelo diviso in uno Stato isolato L’autorità di cotant’uomo era grave e poteva scuotere la fede dell’intangibilità dell’Epiro. Il De Rada rispose con una nobile lettera, la quale non sai se sfavilli più di amor patrio o di sdegno. La lingua albanese, el scrive fieramente, differisce essenzialmente dalla greca e nessuna consanguineità vi è tra i due popoli. Una confederazione balcanica sarebbe pericolosa all’Albania, che verrebbe sopraffatta e assorbita dagli Slavi, e del resto gli Elleni non l’accetterebbero sinceramente e lealmente, perchè essi carezzano l’idea di un nuovo impero bizantino, 'Che per loro suona impero greco, e questo sogno non potrebbero realizzarlo senza innestare la loro lingua e il loro dominio sulla lingua e l’indipendenza del-1’Albania. I Greci tendono a spogliare d’ogni importanza l’elemento etnografico dell'Albania, riducendo, come scrive nell’ Acropoli (1883) Mauroniti, console ellenico in Malta, a settecentomila gli Albanesi, esiguità che autorizzava a non tenerne conto, quasi di nazione senza diritti. (1) Qual- (1) Sebbene in Turchia non esistano statistiche, pure dai computi fatti principalmente dai consoli esteri (Lippicb, Corbett, Blunt) e dagli studiosi di cose balcaniche (Nicolaides, Aravantino, Ubicini, Crousse, Jakschich, Miklosich, Hahn) sebbene discordi, la popolazione degli Albanesi vent’anni fa si calcolava a due milioni. Anzi in una delle infinite memorie presen-