84 L'Albania e l'opera di G. De Rada cologico moderno, e, in generale, della psicologia come elemento estetico, che non riesce a render amabile e seducente neppure il D’Annunzio, nè con il magistero dello stile, nè con la ricchezza della lingua, e che nelle mani dei suoi imitatori diviene una lacrimevole sbrodolata. Le creazioni artistiche improntate a questo principio fanno l’effetto delle ragazze viziate e troppo ricche di femminilità, che, per darsi l’aria di un delicato sentimentalismo e di un voluttuoso languore, si obbligano all’anemia e si procurano la clorosi. ni. Le Quattro Storie son quattro funerali, che ci percuotono l’anima di dolore e tristezza, sentimenti che noi vorremmo allontanare per questo, che nel mondo non tutto nè sempre è dolore e tristezza. Anmaria muore perchè sposa uno straniero; Dèlia muore per i dolorosi ricordi che le destano le proprie sventure e quelle dell’Albania; Adine muore perchè ricusò di sposare il figlio del Pascià ; Vide-làide, finalmente, muore perchè, forse, ebbe la debolezza di consentire ad esser la sultana del Bosforo. Nasce spontanea la domanda: se Anmaria muore perchè sposò uno straniero, che l’ha ingannata (già il vero inganno neppure c’è), o perchè deve morire anche Adine, che, sdegnosa, rifiutò la mano del figlio del Pascià, nemico della sua patria e da vera albanese? La storia avrebbe dovuto svolgersi in senso contrario, anche per ragione di patriottismo, dappoiché furono i matrimoni misti di Albanesi con Turchi che determinarono la snazionalizzazione dell’Albania, la quale da essi ripete la sua servitù e le sue miserie. E se Videlàide è dannata a morte quale sposa dell’oppressore di sua gente, perchè il poeta condusse a una fine cosi tragica anche Dèlia, provata con tanta durezza dall’iniquo rigor della fortuna?