368 L'Albania e l'opera di G. De Rada nelle loro mani, associossi al ridicolo slatu quo. Gladstone ministro scriveva nel 1880 al De Rada: che a lui e ai suoi colleghi stava a cuore la giustizia e sicurezza de’ diritti civili dell’Albania così come quelle degli altri domini turchi (1), e i giornali con simpatia favorivano l’idea della nazionalità albanese. La questione albanese era nata e avea diviso l’Europa politica in due campi, contrarii e discordi. hi. Le aspirazioni albanesi si formularono nell’unità e libertà della patria, ma per l’attaccamento alla Turchia, da cui ripeteano tanti privilegi, per il timore ch£, nell’esecuzione del grande disegno, non fosse loro attraversata la via dalla prepotenza degli Slavi, e per i voleri discordi che tengon divisa l’irrequieta anima albanese, furono concretate in una umile riforma deU’organismo amministrativo e in una larga autonomia. Il nazionalismo temperato degli Albanesi, così come appare nelle tribù primitive, non nutrito dal concetto politico moderno della signoria di sè stesso, non allargato da vasti e liberi orizzonti, che difetto di scienza e barbarie di governo repressero, si chiuse in una limitata cerchia di diritti, che non sono neppure tutti i dritti naturali delle genti, e stagnò quasi in una estiva caldura. Ma autonomia amministrativa e libertà politica non si elidono; quella, conseguita che sia, svolgerà céleremente questa, e l una collimando coll’altra, darà vita, se sentimento d’onore e difesa della propria esistenza cospireranno, allo Stato albanese. Questa coscienza di sè stessi, che vanno acquistando gli Albanesi, è dovuta principalmente all’opera delle colonie d’Italia, che da un secolo e mezzo lavorano, ora consapevolmente ed ora attratte da una mirifica idea, su un (1) Nazione Albanese, I, 21, 7.