— 227 “ instaurando la propria amministrazione nel territorio che loro veniva aggiudicato. Solo in alcuni villaggi, tra Prishtina e Lescovaz, dovettero usare la forza. I montenegrini dal canto loro ritennero i distretti dei Triepsi e di Antivari, e abbandonando Dulcigno domandarono che venissero loro consegnati i distretti di Gusinje e di Piava, che non avevano ancora occupati. Allora, autorizzato indubbiamente dal Governo ottomano, il vali di Scutari, Hussein pascià, convocò nell’estate del 1878 i notabili delle diverse tribù albanesi a Prizrend, e loro fece meglio comprendere, ciò che del resto avevano di già capito da sé stesse, quanto fosse cioè ignominioso che di tutti i popoli balcanici i soli shkipetari obliassero la loro nazionalità e lasciassero strappare dei brani dal corpo della nazione albanese a profitto di altri popoli. La Lega albanese. — Questi eccitamenti furono accolti dai rappresentanti di tutte le contrade dell’Albania con straordinario entusiasmo. Maomettani, cattolici e ortodossi, toski e gheghi dimenticarono i secolari odi e dissensi, e da tutti unanimemente si deliberò di opporsi alla consegna di distretti albanesi alla Serbia, al Montenegro, alla Grecia, e di fondare una Lega albanese per difendere a oltranza i minacciati interessi nazionali dell’Albania. Ecco i tre principali articoli dello statuto della Lega, che nella sua concisione rispecchiava l’indole risoluta e fiera del popolo shkipetaro. « Art. 1. La Lega albanese è costituita per la difesa e la rivendicazione del territorio nazionale. « Art. 2. Ogni albanese può far parte della Lega,