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legi, ch’essa potè costituire una specie di repubblica aristocratica, quasi indipendente, che batteva moneta propria e che ai re serbi pagava soltanto tributo. Tra le sue nobili famiglie si citano i Bazan, i Boris, i Churiaze, i Gratsh, i Goya, i Maruscio, i Miros, i Prode, i Samoili, i Tichoje. Secondo una tradizione consacrata in un rapporto diretto nel 1692 da Mario Giorgio, arcivescovo di Scutari, alla Congregazione di Prapaganda, il re serbo Wladimir dimorò con la sua corte a Crai'na presso Antivari. Della chiesa dedicata aH’Assunzione della Vergine, dove il re Wladimir sarebbe stato sepolto, e di un convento eretto a fianco della chiesa dalla vedova di lui Cossawa, non restano che scarse vestigia.
  E superfluo aggiungere che le tribù shkipetare delle montagne anche sotto i dinasti di Rascia’ finché il regno di Rascia durò, conservarono quella semi-indipendenza alla quale erano abituati da secoli.
  La IV Crociata, Venezia e l'Albania - Michele Angelo Despota di Epiro. — Ma non tutte le conquiste dei re serbi di Rascia furono durature. Nel 1202 un Michele Angelo Comneno, figlio di Giovanni Angelo Sebastocratore (erano gli Angeli una famiglia appartenente per discendenza femminile alla dinastia dei Comneni già imperante a Bizanzio), si ribellò all’ imperatore Alessio 111 Angelo suo cugino, che aveva alla sua volta usurpata la corona.
  È noto che in quell’anno i condottieri della IV Crociata, tra cui primeggiava Enrico Dandolo, doge di Venezia, la quale aveva fornito per quella