— 97 - separava il porto di Brindisi da quelli di Dyrrachio e d’Apollonia. Da queste due città movevano poi due rami della Via Egnazia per congiungersi a Coda na sul Genuso (Shcumbi), donde la detta via proseguiva per Scampa (Elbassan), e girando la punta settentrionale del lago Lycnis, toccava Lycnido (Ocrida), Eraclea, Tessalonica (Salonicco), Amphi-polis, per terminare a Byzanzio (Costantinopoli). La Via Egnazia era insomma la via che doveva più rapidamente condurre le legioni romane in Tessaglia ed in Grecia, nella Macedonia e nella Tracia, sulle rive del Danubio e sulle spiaggie dell’Egeo, della Propontide, del Bosforo e del Ponto Eusino (Mar Nero). Questo carattere esclusivamente militare e niente affatto commerciale della Via Egnazia spiega il come e il perchè neppure al tempo dei Romani l’Illirio e l’Epiro abbiano raggiunta una vera e propria importanza commerciale ed economica. È da notare inoltre che, come i Greci non si curarono d’introdurre la civiltà e la coltura nell’interno del paese, così non se ne curarono i Romani. Ad Apollonia venne ad imbarcarsi coi suoi legionari Cornelio Siila, reduce dalla guerra mitridatica combattuta in Grecia e nell'Asia Minore (a. 83 av. C.). La città di Apollonia fu anche centro di studi, e il giovane Ottaviano vi studiò retorica. Oggi un convento sorge sul luogo della fiorente Apollonia. Di antichi avanzi non c’ è che una colonna dorica logorata dal tempo. Oltre che nelle guerre macedoniche anche nelle guerre civili che tra Cesare e Pompeo, fra Ottaviano ed Antonio, in Tessaglia e in Macedonia, 7