— 107 ~ mondo, coi quali aveva stretto alleanza la repubblica di Ragusa. Partiti dal porto di Brindisi con una potente armata di 160 legni, i Normanni s'impadronirono anzi tutto di Corfù, quindi posero l’assedio a Durazzo nel giugno del 1081, Roberto Guiscardo per mare, Boemondo per terra, essendo con una parte dell’esercito sbarcato a questo scopo sulle spiaggie dell’Epiro. L’imperatore d’Oriente Alessio Comneno, salito al trono nell’aprile di quello stesso anno, si rivolse per aiuto a Venezia promettendole larghi privilegi e il compenso delle spese; e i Veneziani naturalmente avversi alla nuova potenza normanna, che minacciava d’inse-. diarsi sulle due rive del canale di Otranto all’ingresso dell’Adriatico, cedettero senza indugio alle imperiali promesse. Un'armata veneziana condotta dallo stesso Doge Domenico Selvo accorse a Du-razzo, sforzò vittoriosamente l’entrata del porto e costrinse i Normanni a togliere il blocco dalla parte del mare. Difendeva la città Giorgio Paleo-logo. Roberto Guiscardo e Boemondo continuarono gagliardamente l’assedio dalla parte di terra e, in compenso del non aver potuto impedire ai Veneziani d’entrare in Durazzo, sconfissero nell’ottobre del 1081 con 15,000 dei loro un esercito di 75,000 uomini, che Alessio Comneno conduceva in persona in aiuto della città. Il grosso della flotta Veneziana allora si ritirò, e al principio del 1082 i Normanni entrarono in Durazzo, secondo la storio-grafa bizantina Anna Comneno per tradimento degli Amalfitani e dei Veneziani, secondo gli storiografi italo-normanni Goffredo Malaterra e Guglielmo Apulo per tradimento di un solo Veneziano,