- 92 — Agatocle, tiranno di Siracusa, morto nel 289 av. C. e famoso per aver cacciati i Cartaginesi dalla Sicilia assalendoli nella stessa Africa. Di guisa che quando gli giunse dagli abitanti della colonia dorica di Taranto, in guerra con Roma, l’invito di recarsi in Italia a difenderli, egli, desideroso di emulare la gloria del suocero, e memore del proposito di Alcibiade e di Alessandro, che avevano mirato all’occidente come a un nuovo campo di guerre e di trionfi, non tardò ad accogliere le sollecitazioni dei legati di Taranto. Dopo aver debellati i Romani e i Cartaginesi e aver ridotto sotto il proprio dominio la Magna Grecia (Italia meridionale e Sicilia) e la Libia, egli vagheggiava di tornarsene carico d’allori a dominare la Grecia tutta, a dettar patti agli esausti monarchi della Macedonia e dell’Asia. Questi sogni Pirro rivelò un giorno con sicura fede nel successo della propria impresa, come narra Plutarco nella vita di lui, al suo fido consigliere Cinea; e avendogli Cinea domandato : « Ma ottenuto tutto questo che farem noi? » « Riposeremo in pace, egli rispose, passando il tempo fra divertimenti e conversazioni filosofiche. » « E chi c’impedisce di farlo subito, soggiunse Cinea, mentre abbiamo agi e comodità? A qual fine andremo, se cosi è, a spargere il sangue, a sostenere travagli e fatiche, ad incontrare pericoli, a fare e a riportare molti mali? » « Per la fama e per la gloria! » conchiuse Pirro: e in queste parole era l’uomo, era il principe. Volgeva alla fine l’anno 281 e Pirro non aveva che 38 anni, quando con una forza di 20,000 uomini ordinati in falangi alla maniera dei Mace-