— 232 — in Albania, quasi tutti i capi albanesi compromessi nella Lega di Prizrend furono spenti 0 esiliati. Con tutto ciò nessuno potrebbe mai negare che un sentimento nazionale albanese oggi esista, come risulta anche da fatti posteriori al 1880, ma troppo a noi vicini perchè sia lecito farne argomento di storia. Accennerò soltanto alla nuova Lega stretta nel maggio 1883 fra le tribù dei Castrati, Hotti, Gruda e Screli per opporsi alla delimitazione definitiva del confine turco-montenegrino, e all’entusiasmo con cui gli albanesi presero parte in pro della Turchia all'ultima guerra turco-greca (1897), nonostante i tentativi di propaganda filellenica, che i greci avevano rinnovati dopo il trattato di Berlino fra i cristiani dello Epiro coll’appoggio del patriarcato greco di Costantinopoli. Se la Grecia avesse vinto nella guerra del 1897, si sarebbe senza dubbio ingrandita a spese della Macedonia e dell’Albania, mentre l’Albania non vuole oggi essere assorbita dalla Grecia, come non vorrebbe essere aggregata all’Austria, allá Serbia, alla Bulgaria, al Montenegro. Gli albanesi preferiscono rimaner fedeli alla Turchia, a patto che essa rispetti e difenda la loro integrità nazionale e conceda delle riforme. I desideri di una parte di essi non si spingono più oltre di una larga autonomia sotto la sovranità del sultano. Non mancano i fautori dell’indipendenza assoluta sotto il protettorato di una qualche potenza europea. Integrità nazionale e riforme sono i concetti fondamentali della Lega che avvince anche presentemente tra loro gl’irrequieti e indomabili abitatori delle città e distretti di Prizrend, Ipek e Giacova (Vilajet di Cossovo). Partigiani e propugnatori in Albania