— 143 — flitto tra Scanderbeg e i veneziani. Lek Ducadgin aveva fatto assassinare Lek Zacaria signore della Za-drima inferiore e di Dajna (Dagno) per impossessarsi dei suoi beni. La vedova dell’ucciso si rifugiò a Scu-tari e trattò coi veneziani la cessione di Dagno, e la Serenissima ne ordinò senz’altro la occupazione. Ma a questo punto si fece innanzi Giorgio Castriota, affermando che con un precedente trattato Lek Zacaria aveva ceduto a lui Dagno in caso di morte. Tentò quindi di sorprendere Dagno, ma non vi riuscì. Batté per altro i veneziani in battaglia campale, quantunque essi si fossero collegati coi despoti Lek Dushman di Pulati e Peter Span o Spanos di Drivasto ; e corse a metter l’assedio a Dagno, dopo aver costrutto un luogo fortificato (Balesa) per impedire le comunicazioni fra Dagno, Scutari e Drivasto. V’ha chi afferma, non so con quanto fondamento, che l’uccisore di Lek Zacaria sia stato non Lek Dukadgin, ma Lek Dushman. Le cose erano a questo punto, quando Murad II, pentito della propria abdicazione, riprese le redini dello Stato e subito pensò a vendicarsi di Scanderbeg. Dicesi che a tale impresa lo incoraggiasse questa volta anche un messo del Senato Veneto. Murad II mandò in Macedonia Mustafà-pascià con 20,000 uomini e con l’ordine di tenersi sulla difensiva, finché egli in persona non fosse giunto con maggior nerbo di truppe. Ma il Pascià, informato della guerra che si combatteva tra Venezia e Giorgio Castriota, scrisse al Sultano affinchè volesse permettergli di approfittare dell’occasione, e ottenuto il permesso, passò al principio del 1447 il confine sopra Ocrida dirigendosi rapidamente su Croja;