— 116 — la Bosnia, la Macedonia, la Tessaglia, tutta l’Albania coll’Epiro e una parte della Grecia, e si incoronò nel 1346 zar, ossia imperatore, dei Serbi, dei Greci e degli Albanesi. Sul punto di annientare l’impero bizantino, soggetto fin dal 1261 alla dinastia greca dei Paleologi, egli mori nel 1356. Se avesse potuto compiere le sue imprese e ringiovanire, trasformandolo, l’impero bizantino, forse i turchi ottomani non sarebbero mai riusciti a mettere piede in Europa. Nel 1349 egli emanava in Uscub, che aveva scelto per sua sede abbellendola notevolmente, il famoso codice, col quale garantiva la vita, la libertà e la proprietà dei propri sudditi. Egli erasi anche proposto di promuovere tra i suoi popoli la coltura e il commercio ; ma la morte ne troncò i disegni, e colla sua scomparsa lo splendore del regno serbo di Rascia si spense Altra sede favorita di Duscian il forte fu Prizren. Duscian fece altresì coltivare con ottimi risultati le miniere d’oro e d’argento di Novobrdo presso Prishtina, oggi abbandonate. Codeste miniere, le cui più antiche notizie risalgono al 1326, seguitarono ad essere esplorate anche sotto i successori di Duscian fin verso la metà del 1400. Novobrdo era allora in relazione con Sofia, Adrianopoli, Costantinopoli, Salonicco e l’Italia, e gli italiani, e specialmente i veneziani, avevano in Novobrdo, ch’essi chiamavano Novomonle, una fiorente colonia. Della città di Novobrdo oggi non esistono che le rovine. Duscian aveva dato a governare ai più potenti bojari o nobili del popolo serbo le provincie conquistate. Sotto il suo debole figlio Stefano Urosh