— 112 — spedizione le navi, anziché dirigersi difilati alla liberazione del Santo Sepolcro, s’indugiarono per compenso a riprendere Zara ribellatasi ai Veneziani coll’appoggio di Emerico re d'Ungheria, poi ad assediare in Costantinopoli l’imperatore Alessio III. Michele Angelo Comneno fece causa comune coi Crociati, e appena Costantinopoli fu caduta, s’impadroni dell’Epiro, dell’Acarnania, della Etolia e di una parte della Tessaglia, che fino allora avevano fatto quasi sempre parte dell’ Impero bizantino, fondando così uno Stato autonomo, ch’egli intendeva di trasmettere ai suoi successori, col titolo di Despota di Epiro. Intanto nel trattato di spartizione delle terre dell’impero bizantino fra i conquistatori, dopo la presa di Costantinopoli e la creazione dell’impero latino in sostituzione del greco (a, 1202-1204), venivano assegnate a Venezia, insieme a tante altre terre ed isole, la provincia ‘Dyrrachii et Arbani, l’Epiro, l’Acarnania, l’Etolia e le isole Jonie. Venezia occupò anzi tutto Corfù e la città e provincia di Durazzo, che eresse in ducato, preponendovi Marino Valeresso. Ma quando volle avanzarsi verso 1’ Epiro, lo trovò occupato da Michele Angelo. Dopo lunghe contese, di cui poco si conosce, si venne tra il 1208 e il 1210 ad un accordo, pel quale Venezia ritenne Corfù e la provincia Dyrrachii et Arbani, mentre per tutte le altre terre componenti la nuova Despotìa di Epiro, come ad esempio la provincia Nicopolis, la provincia Joan-nina, la provincia Drynopolis, la provincia Acridis (Ocrida), si accontentò di un platonico riconoscimento dell’alta sua sovranità feudale e di un annuo