(*) Anche' il Bembo racconta quefio fatto avvenutogli , in uualettera a Giuliano de’ Medici, pofia nel voI.HI.iib. II. XXXIIIL PIETRO ‘BEM'ZO diporto col padre un giorno fuor della porta San Gallo a Monte Ughi in un palalo [opra la firada y che va dì Lombardia a Firenze, videpaffar un bellijfimocavallino bianco y (¿f ben guarnito, che da un pala fremerò era condotto a mano ; la vaghezza del qual cavallo coji gli entrò nell' animo, che non poteva dime nticar lofi, anchora che cercale di farlo j ma die e a fra f e fi effo j beato me s’haveffi quel cavallino ,. io farei felice , nè vorrei più altro al mondo ; felice riputava &' beato quello che ne fuff e jìgnore : & co fi tutto occupato in quefio pen-Jìero', & con effo tornato alla città col padre y fuor di tutta la fua fpettatione arrivo un fervitore del magnifico Lorenzo al C lariffimo Ambafdatore fuo padre / il quale’gli òr efentò il cavallino dicendoli r che da un Signore di Lombardia glie ra fiato donato', & eh’ effo ali Ambafciatore lo mandava per il fuo fgliolino r parendogli cofa da lui : la qual novella a m. Pietro parve che veniffe dal cielo, & fempre come di cofa tale ne ferbò la memoria.. Hora ritornato m. Bernardo dalla fua ambafeiaria alla patria y crefcendo tutta via m. Pietro in perfona , (¿f in lettere , & tutto volto alìi buoni autori della pura lingua latina , fu m. Bernardo dalla l^epnbUca mandato Aìnbafciato-re a Vapa Innocentio a 'J^oma } & al figliolo, che già in età di XVIII. anni era r lafciò cura di folUcitar alcune jue bifogne in Vinetia , & tra /’ altre una lite ( a ) c have a con m. Simon Goro, alla quale attendendo m. "Pietro , come s tifa r avanti li judici, avenne che provocato fuor di propojìto da un nipote del fuo adverfario, eh5 era altrefi gentiluomo r & chiamato Giufto Goro, in Vjalto reftò ferito da una fiorta fu la man deflra tal che fu per perderne il deto chiamato indie e, che di poi fempre hebbe impedito. Et è cofa maravigliai a, che, coni effo referiva y la mattina prima eh" ufcijfe di cafa, Madonna ì-idena. fua madre lo bavea pregato r che guardale di non andare a 7{ialto y & haver parole con Giufto Goro r perche la notte medefima s era fognata y che colui con una fiorta lo feriva fu la mano j dicendogli, di grafia figliolo guardati, che non foglio fognare indarno .* & diceva m. Pietro a quefio propojìto, eh’ altre cofe come quefia la madre havea predetto, ere-