— 7' — il popolo di quei paesi. Da alcuni cantoni del Vi-lajet di Janina provengono parecchi macellai, fornai e mercanti di stoffe di Costantinopoli e di altre città dell’impero turco, alcuni dei quali misero insieme grosse fortune. Industria della pesca. — Tutt’altro che fiorente è sulle coste albanesi l’industria della pesca marittima. Si può ben dire ch’essa non è nemmeno praticata. Misera è pure la pesca dei laghi. Soltanto Scutari esporta in piccola quantità anguille disseccate, scoranze affumicate e bottarga. Commercio — Date queste modestissime primitive condizioni della produzione, è naturale che altrettanto modeste e primitive sieno le condizioni del commercio, rese anche più difficili dalla quasi assoluta mancanza di vere e proprie vie di comunicazione. Basti dire che fra lo scalo di San Giovanni di Medua e il bazar di Scutari non esiste una strada, ma soltanto un sentiero, che esige dieci ore di cavallo, di guisa che la via preferibile per recarsi a Scutari è quella di Cettigne, capitale del Montenegro, donde si discende facilmente a Rieca, punto di partenza di un vaporetto che attraversa il lago. Le vie, a cui si diede il nome di strade, e che pongono in comunicazione fra loro i principali centri di popolazione sopra ricor. dati, diventano impraticabili nella stagione delle pioggie e nella bassa Albania sono anche malsicure per il non infrequente brigantaggio, nè possono servire al commercio che per mezzo di carri tirati da buoi e a dorso di cavallo. Non sono molto migliori delle altre le due così