— 130 - e riunì le despotìe di Arta e di Janina alla Contea di Cefalonia. Oggi è poi messa in dubbio con validi documenti la vecchia tradizione, che Croja(Kruja = la città delle fontane, in lingua albanese) abbia appartenuto per un certo tempo a quel Giovanni Castriota, da cui nacque l’eroe albanese Giorgio Castriota detto Scanderbeg, che segnò il punto più luminoso della storia dell'Albania. Nè più sicura di questa è la tradizione, che assegna origine serba ai Castrioti, a Peter Spanos e alla famiglia dei Ducadgin. Intanto la potenza turca, fiaccata dai Mongoli come ho sopra accennato, riprendeva dopo pochi anni lena evigore con Solimano Chelebi( 1402-1410), con Musa Chelebi (1410-1413), con Maometto I (1413-1421) e più ancora con Amurat o Murad II (1421-1451). I Turchi rinnovarono le loro intraprese nella penisola balcanica, e la stessa Venezia s’indusse a pagar loro un tributo annuo di 1000 ducati pei suoi possessi albanesi, conchiudendo a questo scopo un trattato con Solimano Chelebi (febbraio 1410), mentre parecchi dinasti dell’Albania si ponevano sotto la protezione del Sultano. Del tributo poi la Repubblica veneta si compensava ordinando al Conte Capitano di Scutari d’imporre a quelle popolazioni la tassa di mezzo ducato per ogni focolare, a imitazione di Balscia III, che per pagare il tributo al Sultano aveva imposta, in forma meno tollerabile, per ogni focolare la tassa di un ducalo. Alcune città albanesi, come ad esempio Croja, accoglievano anche presidii turchi. Nel 1430 Venezia ebbe a temere per la stessa Scutari, dov’era scop-