— i3 — bianco, proveniente appunto dai gioghi più o-rientali delle Alpi albanesi. Allo Sciar mette capo una delle due catene montuose, in mezzo alle quali scorre, profondamente incassato, da sud a nord, il Drin nero, proveniente dal lago di Ocrida. Questa catena è quella a destra del fiume. La catena a sinistra si distende sino all’estremità meridionale del lago di Ocrida, e da essa partono parecchie ramificazioni, fra le quali scorrono i fiumi, che si dirigono verso l’Adriatico, attraversando una buona parte dell’alta Albania. Il Drin bianco e il Drin nero, riunendosi presso l’estremo limite orientale delle Alpi albanesi dopo un corso di circa 150 chilometri per ciascuno, formano il Drin (l’antico T)rilon), che è il più gran corso d’acqua dell’Albania. Due ponti sono costruiti sul Drin nero e sul Drin bianco a poca distanza dal punto ove confluiscono. Un altro ponte più antico, detto il ponte del Vizir, sorge non discosto dagli altri due sul Drin, il quale corre dapprima da sud-est a nord-ovest, poi piega a occidente verso il mare. La stretta e profonda valle chiusa da monti senza sentieri con pareti a picco di 1000 metri d’altezza, in fondo alla quale esso scorre appena formato, si allarga mano a mano, i monti digradano, e il Drin entra nella pianura di Scodra o Scutari, la più estesa di tutta l’Albania. Il mezzo di questa pianura è occupato dal vasto lago di Scutari (anticamente Labeatis), che si estende da sud est a nord-ovest in lunghezza (Km. 50) più che in larghezza (Km. 14), limita al sud l’altipiano