— 189 — mosse guerra a Kurd pascià di Berat, capitale della Toskeria, il quale vantavasi, non si sa con quanto fondamento, di discendere da Giorgio Scanderbeg. Certo è che la sua famiglia governava quel pascialato sin dal secolo xvi. Anzi i pascià di Berat avevano esteso il loro dominio sopra una buona parte dell’Albania meridionale, v’ha chi dice sino alla stessa Janina. Quindi il pascià di Scutari assalendo Berat mirava evidentemente a propagare alla sua volta la propria dominazione su tutta l’Albania. Kurd aveva fama inoltre di uomo pacifico e poco disposto a uscire in campo, ed era perciò poco accetto ai suoi sudditi toski, non meno bellicosi dei gheghi. Cominciarono ben presto le diserzioni. 11 genero di Kurd, che governava Elbassan, dopo un effimero tentativo di resistenza si accordò con Mahmud. Il figlio di Kurd, inviato a soccorrerlo, ritornò fuggendo a Berat. Il bey di Cavaja Mahmud, che aveva sposata una sorella di Kara Mahmud, Krajo-Khanum, quantunque l’avesse ripudiata, stette per l’aggressore. Se non che Mahmud, dopo un combattimento vittorioso che costò la vita a 6000 albanesi, e dopo aver devastato il paese con grande furóre, se ne tornò indietro, forse perchè minacciato sulla sua frontiera settentrionale, e abbandonò il suo proposito di impadronirsi di Berat. La guerra fratricida aveva fatto rinascere l’odio fra i gheghi e i toski, c una canzone popolare ghega celebra la vittoria di Mahmud, il valore dei gheghi e l’ignavia dei toski al loro paragone. « Aga Ruka grida: O Toski, perché fuggite