- 157 - Antonio Loredano e dai Montenegrini di Ivan Cer-nojevic' (.Ivanbeg), presso il quale erasi recato a sollecitare soccorsi il Provveditore Lodovico Bembo. Intanto alla foce della Bojana Tradiano Gritti sconfiggeva l’armata turca e riceveva per questa vittoria le congratulazioni del Senato veneto, il quale con lettera ad Antonio Donato, oratore a Roma, s’affrettava altresi a domandare che il pontefice Sisto IV inducesse i principi italiani ad unirsi alla Repubblica nella guerra contro il Turco e le procurasse per lo meno xooo fanti e 1000 cavalli per tre mesi. Altri aiuti il Senato veneto chiedeva direttamente al re di Napoli Ferdinando d’Aragona, e inviava Sebastiano Badoer ambasciatore al re d’Ungheria Mattia Corvino. Aiuti non ne vennero purtroppo da nessuna parte. Ma Scutari seppe tuttavia valorosamente resistere. Di questa eroica resistenza ci ha lasciata una descrizione il contemporaneo Ma-lipiero, ricordato da Samuele Romanin nella sua Storia documentata di Venezia (Voi. IV, pag. 3(72.). « Avevano gli Scutarini, scrive il Rotnanin servendosi di codesta descrizione, certi cofani di vimini impeciati, nei quali conservavano il frumento, ed empiutili invece di pece, zolfo e stoppia li gettavano ardenti sui Turchi. Facevano inoltre rotolare dall’alto immensi massi, caricavano le artiglierie a ciottoli e adoperavano diverse specie di fuochi artificiali; coi quali mezzi tanta strage fecero dei nemici, che il pascià fu costretto alla fine a ritirarsi, molestato continuamente dagli abitanti dei luoghi per cui passava. » Perirono, dicesi, in quell’assedio 7000 osmanli, 14,000 ne rimasero feriti. A Venezia si celebrarono per così fortunato sue-