— 212 — clic di guadagnar tempo con diversi pretesti e di non muoversi, finché i russi non fossero in marcia su Costantinopoli. Gli eventi avrebbero dovuto suggerirgli la condotta che più gli conveniva. Fedele ai patti, Mustafà non si mosse da Scutari se non quando il generale russo Diebitch era di già padrone di Adrianopoli e marciava su Stambul. Allora con 35,000 uomini Mustafà entrò in Bulgaria, occupò Nissa ed attese. Intanto l’intervento della Francia e dell' Inghilterra e il trattato di Adrianopoli (1829) salvavano il Sultano dall’estrema rovina, e Mustafà tornavasene, quantunque a malincuore, a Scutari. Si é detto con ragione che, ove egli fosse stato più intraprendente ed energico, e avesse avuto animo e mente pari all’ambizione, la dinastia dei Busciatli regnerebbe oggi sul Bosforo. Il gran vizir Mahemed Rescid pascià si propose allora di restaurare l’autorità imperiale. Ma il momento era critico, ché nel 1830 un’ insurrezione era scoppiata nella Toskeria essendosi accordati per un’azione comune contro la dominazione turca Veli bey, governatore di Janina, Metzovo, Arta e Prc-vesa e Seliktar Poda pascià della media Albania. Intanto la Bosnia e la Tessaglia erano pure in armi, e Mehemet Ali continuava nel suo atteggiamento ostile in Egitto. 11 pascià di Scutari prometteva a tutti il suo appoggio, ma al solito non si moveva, e dava tempo così a Rescid pascià di sopraffare i ribelli, prima che avessero potuto riunire le loro forze. Battuti da Rescid, i toski ribelli prestarono fede alle proposte di riconciliazione, di pace e di generale amnistia del gran vizir e caddero in un mostruoso agguato.