L V 1 T jì D 1 DEO IMM. S. Et vìrtuti, eie memorìae Petrì Bembi Pa-tritit ytneti S. fi. E. Cardinalis, cujus ìn- geriri, lite ramni, eloquentiae, gloria in Juo f acculo princeps, Ò* antiquorum laudibus par ; gratta autem in ampliffimo ordine, in moribus probit as , humanitas, liberalitas, fupra communem modum Jemper exi(limata funt j Quod de e jus vita homtnum juaicium, beata mors fanffiijJime abeo, O* pacatij-fime obìta , divino quoque confirmavit te-¡¡monio . Et non moìto tempo da poi gii fece a neh or a compagnia in paradiso , come creder fi de : imperoebe /’ ottobre appreffo fe ne morì. Et parve appunto ebe quello anno fi sfor^affe eftinguere gli chiari ingegni di T^oma : perche dopo la morte del Reverendi(fimo Bembo fra termine di un me fé ne privò della Signo-ra Vittoria Colonna, Marche fa di Peccar a, che a’ giorni nofiri in ver fi è fiata uri altra Sapho, & in opere fante , & di eba-rità una JTanta Eliiabetta. La morte del Cardinale non fu di minor dispiacere a Venetia , che a T^oma j an%i più , in quanto col l'angue era congionto a motti della nobiltà, & li fi udì ofi, che in quella T^ppublica fono non pochi, ne fecero grandifftmo cordoglio con tutta Italia, che fi vedeva cofigran lume efiinto. Il Magnifico m. Hieronimo Quirino , ricordato difopra , fe-guendo il corfo della fua naturai virtù d amare veramente gli amici fuoi cofi morti come vivi, con non poca fua fpefa fece fare una bella fiatua di marmo, & collocarla nel Santo a Padova,