— 142 — I turchi ripresero l’offensiva nell’ autunno del 1445, e Fizur-pascià alla testa di 9000 uomini si accinse a penetrare nell’Albania per la via di Priz-rend. Scanderbeg ne fu informato, e con soli 3500 uomini attese fra anguste gole di montagne il nemico e piombò all’improvviso sulle file ottomane costrette dalla natura dei luoghi ad allungarsi e a procedere separate senza potersi appoggiare a vicenda. II pascià scampò alla strage con pochi superstiti. 1 prigionieri furono soli 300. Mustafà-pascià, mandato con nuove forze alla riscossa nella primavera del 1446, non fu più fortunato di Fizur. Quantunque avesse mutato tattica e procedesse cautamente di posizione in posizione, assicurandosi le retrovie, devastando il paese per dove passava e portando dappertutto il terrore, si lasciò cogliere da ultimo in una imboscata, e assalito di nottetempo non potè impedire che l’impre-veduto assalto portasse lo scompiglio tra i suoi. Riuscì egli pure a fuggire lasciando moltissimi morti e circa 300 prigionieri, e raccolte le truppe che aveva lasciate a proteggere le retrovie raggiunse a stento il confine turco, inseguito senza tregua dagli albanesi, che in questa terza battaglia non avevano avuto che soli 70 morti. Poco dopo l’annunzio della sconfitta di Mustafà, Murad II abdicava nominando suo successore il figlio Maometto II. La cristianità respirò, sperando in un periodo di tregua, e il nome di Scanderbeg corse glorioso per tutta l’Europa. Scanderbeg in guerra con la Repubblica di Venezia. — Nello stesso tempo scoppiava purtroppo un con-