- i58 - cesso grandi feste, e un vessillo cremisi col S. Marco e collo stemma di Scutari fu deposto a perpetuo ricordo di quell’eroica difesa nella basilica di S. Marco. Il glorioso avvenimento fu pure immortalato in un quadro di Paolo Veronese, che adorna la sala del Gran Consiglio a Venezia, con questa scrittura: Scod-ra, bellico omni apparatu diu vehementerque a Turco oppugnata, accerima propugnatione retinetur. Il Lore-dano fu creato cavaliere e nominato Provveditore d’armata ed ebbe in dono 2000 ducati per maritare una sua figliuola. In questo stesso anno 1474 vuoisi che i Turchi abbiano fondato sulle rovine dell’antica Ribnica il forte di Podgoritsa. Caduta di Croia e di c/\lessio. — Ma il Sultano voleva cacciare ad ogni costo i veneziani da tutta l’Albania. Venne quindi in persona con 150,000 combattenti, e nel mese di maggio del 1477 comparve dinanzi a Croja. Accorsero alla difesa di quella piazza Ambrogio Contarini da Durazzo con 22,000 soldati e il famoso capo albanese Lek Ducadgin con 8000 guerrieri delle montagne. In una felice sortita essi penetrarono inaspettati nel campo ottomano. L’esercito turco fu sbaragliato, ma essendosi i vincitori abbandonati al saccheggio degli accampamenti per poi tornarsene via, i difensori di Croja vennero ricacciati nella fortezza, l’assedio fu ripreso e dopo 13 mesi di resistenza Croja stretta dalla fame più che dalle armi dovette arrendersi. La guarnigione e gli abitanti vennero passati a fil di spada (15 giugno 1478), non ostante la promessa che avrebbero avuta salva la vita. Il Contarini e Lek Ducadgin perirono fra i tormenti. Ma anche qui non