— 125 — altri padroni. Cimara ad esempio sotto un certo Ermolao Lombardo, la Zadrima sotto i Ducadgin, ai quali i Balscia l’avevano tolta parecchi anni prima, mentre alla vedova di Balscia II Comnena, figlia di Andrea Musachi, restava la signoria di Valona e Canina. Intanto Carlo Topia impensierito della presenza di quei turchi, il cui intervento aveva egli stesso invocato, sollecitava la protezione della repubblica di Venezia, che a quel tempo volgeva di nuovo e più risolutamente che mai le sue mire verso il littorale albanese, sia per rifarsi della perdita della Dalmazia, toltale dal re d’Ungheria Luigi il grande d’Anjou col famoso trattato del 18 febbraio 1358, sia per porvi piede stabilmente prima che i turchi arrivassero a impossessarsene, giacché la conquista turca avrebbe significato la perdita di tutte quelle franchigie e di tutti quei privilegi che nei porti di Albania godeva la Serenissima. Nel 1388 sotto la protezione di Venezia pone-vasi pure interamente Comnena signora di Valona e Canina. Giorgio II Strascimirov Balscia, figlio di Stra-scimiro e nepote e successore di Balscia li, ugualmente preoccupato dei minacciosi progressi della potenza ottomana, erasi dal canto suo legato in parentela col conte Lazaro Grebljanovic', divenuto re dei Serbi di Rascia, sposandone la figliuola Despa (Elena). Ed eccoci all’anno 1389, al terribile anno che segnò la fine della potenza dei Serbi. Già fin dal 1371 il voivoda Vukatshin, re dei