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repubbliche o piccoli stati vassalli e tributari della Porta, retti da più o meno potenti signori o bey e da pascià ereditari, i quali non si peritavano di mettersi in conflitto anche coi turchi, se il loro particolare interesse lo richiedeva. Causa di tali conflitti era non di rado un manifesto desiderio di assoluta autonomia.
  I	‘Busciatli. — Fra questi ambiziosi bey e fra queste famiglie di pascià ereditari, di ciascuna delle quali non sarebbe nè interessante né agevole tessere la storia, meritano particolare menzione nella seconda metà del secolo xvm e nei primi lustri del xix i Busciatli di Scutari e Ali di Tepelen. Obbedirono i primi esclusivamente all’impulso di personali ambizioni. Cominciò il secondo allo stesso modo e fini coll’atteggiarsi a vindice dell’indipendenza nazionale, greca e albanese.
  La famiglia dei Brusciatli pervenne alla dignità del pascialato verso la metà del secolo xvm. Ne è il capostipite Mehemet Bey di Busciat, un villaggio presso Scutari che era un tempo un luogo di piacere delle nobili famiglie scutarine, adorno di eleganti edifizi di cui oggi non esistono che le rovine. Mehemet bey, quantunque maomettano, pretendeva di discendere da un ribelle fratello di Giorgio Cerno-jevic', signore del Montenegro, eh’ erasi rifugiato a Busciat. Dato che ciò sia vero, era evidentemente la sua come tante altre una famiglia dicristiani rinnegati.
  Mehemet ‘Brusciatli. — Mehemet Brusciatli pervenne al pascialato con la violenza e con l’astuzia. Essendosi infatti stabilito a Scutari nel quartiere o sobborgo di Tabaki, ch’era una volta la Scutari