— io8 — dopo un’accanita, ma inutile resistenza degli altri Veneziani e dei Durazzesi. Dopo la presa di Du-razzo, Avlona, Cassope, Butroto (oggi Butrinto), Johannina o Janina (così detta fin dal sesto secolo dal suo patrono S. Giovanni), Ocrida e Scopia (Uscub) caddero l’una dopo l’altra in potere dei Normanni, che penetrarono anche in Macedonia e in Tessaglia occupando Gastorià e Tricala. Per altro, Boemondo rimasto solo, perchè il padre aveva dovuto far ritorno in Italia, e abbandonato da una parte dei suoi, dovette sgombrare le provincia conquistate, che non poteva più a lungo difendere. Ridotto così a mal partito egli mandò a chiedere aiuti a Roberto, mentre l’imperatore Alessio rivol-gevasi di nuovo ai Veneziani. Il Guiscardo s'indusse finalmente a ritentare l’impresa con una formidabile armata, e scontratosi coll’armata veneziana presso la spiaggia di Cassope ebbe per • due volte, a distanza di tre giorni, la peggio. I Veneziani rimandarono allora in patria una parte delle navi ; ma il Guiscardo, non ancora debellato, tornò alla riscossa e vinse (1084). 1 Normanni svernarono a Porto Fanari, alla foce del Mavropotamo. I Veneziani si ripresentarono nella primavera del 1085 e nelle acque di Butrinto e di Corfù riportarono una nuova vittoria. Il Guiscardo si volse allora contro le isole e, mentre assediava Cefalonia, fu colto dalla pestilenza che quivi infieriva, e nel luglio del 1085 morì. Lui morto, i Bizantini riconquistarono le terre albanesi ed epirote, che ancora rimanevano in potere dei Normanni e tra queste Durazzo. Venezia ebbe dal-